Ogni scusa è buona per una maratona

Due anni fa, dopo la maratona di New York 2014, avevo detto “questa è l’ultima”.

Mentivo (quasi), sapendo di mentire 🙂

Tra tre settimane correrò la mia quarta maratona, il 25 settembre parteciperò alla maratona di Berlino 2016.

Quando si porta a termine una maratona, non si conclude solo la distanza dei 42km, ma si interrompe una routine di allenamenti che sono durati per mesi, che hanno condizionato il proprio stile di vita.

Prima di arrivare al giorno della maratona, si sono passati mesi a pianificare gli allenamenti, a ritagliarsi una o due ore di corsa alla mattina già prima delle 7 oppure si esce prima dal lavoro per avere il tempo di tornare a casa e fare le ripetute, si pianificano le ferie di agosto per farle coincidere con la tabella di allenamento, si cambia regime alimentare, si porta il proprio fisico a cambiare in peso, in resistenza. Insomma, non è facile smettere da un giorno all’altro tutte queste abitudini assimilate per mesi.

La corsa crea dipendenza.

Quindi, per tornare a preparare nuovamente una maratona, servono scuse molto valide per giustificare tutti questi sacrifici a chi ti sta intorno e che deve sopportarli insieme a te (e supportarti nei momenti difficili).

Ecco quindi le mie scuse….hem, le risposte che ho trovato per chi mi chiede perchè ho deciso di correre ancora un’altra maratona:

  • quest’anno ho 42 anni…vuoi non correre un’altra 42km a 42 anni?
  • nella mia quarta decade di vita, ho deciso di correre la mia quarta maratona
  • questa è l’ultima, giuro (chi sente questa risposta si mette a ridere. chissà perchè)
  • mi alleno con mio figlio. finché mi segue ancora, mi piace passare dei momenti con lui
  • il mio fisico regge ancora la fatica (sta diventando sempre più difficile tenere in piedi questa scusa)
  • correre fa bene (questa è la più blanda tra tutte)
  • posso smettere quando voglio (ahahahah)

Ma la verità è un’altra:

  • vorrei riuscire a correre anche di un solo secondo sotto le 4 ore (tempo max 3h 59′ 59″). Ecco perchè ho scelto Berlino, la più veloce tra tutte quelle in Europa.
  • non so che il mio fisico reggerà un’altra maratona (il ginocchio destro scricchiola sempre di più dopo i due interventi passati)
  • gli allenamenti per una maratona mi creano dipendenza

Tra tutte le scuse che mi sono dato, c’è n’è una che è la più vera di tutte: passare del tempo con mio figlio.

Lui mi segue in bicicletta anche per 25/30/35km accompagnandomi, portandomi una o due borracce di acqua ed integratori di sali, mi fa compagnia, parliamo, mi tiene il passo anche se per lui a volte è molto noioso pedalare a 11km/h. Ma ci divertiamo e questo momento è solo nostro.

Finché ha la voglia di seguirmi, per me ogni minuto passato insieme vale ogni singola goccia di sudore.

C’è anche un aspetto che spero capirà quando crescerà: non importa quanto grande può sembrare un’impresa, quanto difficile o faticoso può essere ciò che vuoi, quanti ostacoli o sacrifici sono necessari. Niente è impossibile.