Ancora scelte da fare

Questa cosa che gli adulti devono fare spesso scelte importanti a lungo termine, dover scegliere tra il bene e il male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che “gli adulti” sono tenuti a scegliere e non, comincia ad essere una responsabilità che a volte vorrei fosse più leggera.

Le scelte sono quelle cose in cui un adulto deve capire cosa fare tra ciò che si vuole (o si vorrebbe) e ciò che è giusto fare, usando la razionalità e la ponderazione tipica di un adulto.

Oggi mi è toccato dover fare una scelta, che alla fine inciderà su una situazione che non sta andando come dovrebbe, e che sto sforzando per farla andare come io vorrei.

Ho un ginocchio destro distrutto, senza più menisco (due interventi nel 2006 e 2011).
Oggi mi ritrovo sul lettino dell’ortopedico, specialista in medicina dello sport e medico olimpico del triathlon, per la precisione.

Dopo 15 minuti di test e controlli, tenendo il mio ginocchio tra le mani, si gira verso di me, scuote leggermente la testa e mi fa “Roberto, non è messo bene, devi scegliere che cosa vuoi fare”.

Ecco, è uno di quei momenti in cui, nel confine delle cose che vorrei, una parte di quel piccolo e specifico mondo della corsa si è sgretolato un pò.
Possibile che il mio ginocchio sia messo così male? Si, possibile.

Fisso il medico per due secondi, cercando di capire il senso di quella frase.
Il mio senso dello spazio e del tempo si dilatano, per cercare di capire che cosa potrebbe essere il mio ginocchio tra un anno, tra due, tra dieci o vent’anni, e la conseguenza di questa scelta.

Una scelta relativamente semplice in realtà (forse meno romanzata di questo post), dove dovrei scegliere tra smettere di allenarmi per un’altra maratona o scegliere di correre a regime di mantenimento per contenere la pancia e il peso che i 40 anni inesorabilmente faranno aumentare.

Ho corso la mia prima maratona di New York nel 2009, anno in cui cadeva il suo 40esimo anniversario. Quest’anno vorrei correre ancora la maratona di New York per festeggiare il mio 40esimo anniversario di vita. La scelta è tra rischiare il ginocchio o rischiare il mio sogno.
Un adulto normale farebbe la scelta più ovvia, quella conservativa rispondendo “ma chi te lo fa fare?”.

Ecco, io non sono ancora diventato adulto allora.
Ho guardato Sergio (il medico), ho sorriso come se fosse una cosa la cui risposta era già scritta nel mio atto di nascita, e gli ho detto “lo sai, facciamo quello che deve essere fatto”.

Pochi minuti dopo mi ha infilato due punture direttamente nel ginocchio, tra la rotula e il tendine. La prima è stata parecchio dolorosa tanto da dover stringere i denti, la seconda non l’ho sentita, perchè ero ancora concentrato sulla prima 🙂

La mia scelta è questa: correre, mai mollare, mai arrendersi (anche se stasera il morale é a terra).

ps: le prossime sedute saranno ancora più dolorose, con infiltrazioni nel ginocchio di acido ialuronico a basso peso molecolare (specifico per sistemare articolazioni in cattive condizioni).