la mia prima volta a 40

40km maratonadomenica 27 settembre 2009 ho corso per la prima volta 40km in un unico allenamento.

Io sono un runner amatoriale, con la malattia per la corsa solo da poco più di due anni (ed è in parte colpa della mia running-mate Daria). In questi  anni di running, la maggior distanza corsa in una sola gara è stata nel 2008 durante la Milano-Pavia, con 33 km percorsi, ad andatura scandalosamente lenta, causa l’errata preparazione e a vari dolori muscolari e tendinei per la completa sottovaluatzione dell’impegno.

Il mio obiettivo per quest’anno è la maratona, quella li, la più conosciuta maratona di New York che correrò il 1 novembre 2009, esattamente tra 33 giorni. Ho iniziato la mia preparazione seriamente durante l’inverno 2008-2009, riprendendo gli allenamenti da zero (dopo 3mesi abbondante ozio).

Ad agosto ho intensificato la preparazione con allenamenti giornalieri, anche con uscite in mountain bike e nuoto, ho sospeso temporaneamente le sigarette (si, a me piace fumare e non è escluso che dopo questo riprenderò nuovamente a fumare), ho modificato la mia dieta, ho cambiato l’organizzazione delle mie giornate in modo da trovare sempre tempo per la corsa e soprattutto, vivo intensamente la mia preparazione atletica, correndo ogni giorno.
Ad un mese dalla maratona, era importante per me capire se sarei stato in grado di affrontare la maratona sia fisicamente, sia mentalmente.
Ho sviluppato un mio rituale per il sabato precedente la domenica di corsa sulla distanza (quando esco per almeno 30km). Il sabato, a pranzo, big mac da McDonald’s e sera, circa 120gr di pasta con sugo al tonno e verso 23.30/mezzanotte, uno yougurt ed una banana. Domenica sveglia alle 6.15, colazione e poi riscaldamento muscolare e stretching. Alle 6.30 una redbull e mezzo litro di gatorade. Si inizia la corsa alle 7. Per le volte in cui ho fatto i dai 25km in su, questo rituale ha sempre funzionato e non lo cambio.
Domenica 27 è stata la giornata perfetta con cielo terso e temperatura fresca e ventilata. Ho eseguito il mio rituale alla lettera. Ho impostato il mio Garmin Forerunner 205 con gli allarmi sopra i 6.10 min/km e sotto i 5.40 min/km, per non rischiare di rallentare troppo o consumare troppe energie.
Mi è sempre piaciuto uscire presto la domenica mattina a correre. Il paese dorme ancora, le strade sono libere, si sente solo il suono dei boschi che si risvegliano, l’aria è fresca e regna una calma rilassante. Quando faccio più di 25 km, corro senza ipod, perchè cerco il giusto tempo nel suono della corsa e del mio respiro (e riesco a sentire meglio gli allarmi del forerunner se vario troppo il passo). Ho iniziato sapendo che avrei corso sicuramente i 32km, con la possibilità di arrivare fino a 40 se le gambe avessero retto positivamente lo sforzo. E così è stato. Ogni 10km ho fatto tre/quattro minuti di pausa per reidratarmi con Enervit (corro senza borraccia) e prendere un gel energetico Enervitene (uno me lo porto dietro di scorta).

A 32km c’era ancora il fiato ma le gambe erano affaticate. Il dolore che si sente dopo 32km di corsa è intenso, dipende dallo sforzo, dall’impegno, dalla volontà di non mollare. Correre è metà forza, metà testa. Senza la voglia di andare oltre, di spingere, di trovare le energie nascoste, non si va lontano. Domenica è stato tutto perfetto, anche la mente ed i pensieri erano focalizzati sulla corsa.

Ho corso 40km in 4ore e tre minuti (tempo di corsa effettiva). Sono molto soddisfatto, perchè è il passo che voglio tenere a NY.

Domenica ho fatto la mia piccola impresa, ho corso la distanza più lunga in vita mia e il recupero muscolare è stato velocissimo, senza particolari dolori nè problemi a camminare. Sono pronto.