Ingo Schwichtenberg, 15 anni fa…

Ingo Schwichtenberg (18 maggio 1965 – 8 marzo 1995) è stato un batterista tedesco, uno dei membri fondatori degli Helloween.

Per molti, questo nome non dice nulla. Per me è parte della mia vita musicale. Ho iniziato a suonare la batteria tra i 14 ed i 15 anni. A quell’età ascoltavo di tutto, pop, disco, rock e non sapevo ancora cos’era l’heavy metal o l’hard rock. Grazie ad Alessandro “Tocs”, ho iniziato ad appassionarmi al glam rock di inizio anni 90, all’heavy britannico e a tutto il mondo metal europeo. La mia strada musicale è stata scritta in quel periodo ed una band, più degli altri, è stata il leitmotiv armonico nella mia crescita: gli Helloween. A molti  oggi non dicono più nulla, ma la loro musica non manca mai, neanche ora quando mi alleno per le maratone.

Mi sento musicalmente legato a quello che è stato uno dei più grandi batteristi heavy metal di sempre (IMHO), Ingo Schwichtenberg. Oggi sono 15 anni dalla sua prematura scomparsa. E’ morto suicida, dopo una serie di problemi psicologici dovuti alla schizofrenia. Nonostante ciò, rimane per me un modello (musicalmente parlando) e ciò che lui ha creato con la sua musica e la sua batteria resistono ancora oggi con lo stesso spirito di 15 anni fa, provocando ancora le stesse sensazioni di perfezione che difficilmente sono riuscito a sentire in altri brani heavy.

La sua carriera musicale è stata relativamente breve, ma ha lasciato un segno così profondo che questa data, l’8 marzo, viene ancora oggi ricordata nel mondo, tra batteristi ed altri fan degli Helloween, come il giorno in cui Ingo morì. Solo chi diventa leggenda può tanto a 15 anni di distanza. Ingo lo è, un mito.

Alcuni link:

http://www.ingo-schwichtenberg.com/

http://www.myspace.com/ingoschwichtenberg

http://helloweenitalia.forumfree.it/?t=6672502

 

18 Replies to “Ingo Schwichtenberg, 15 anni fa…”

  1. Non per essere polemica, ma perchè dire che Ingo è stato un modello solo “musicalmente parlando”?.
    Io l’ho amato e la sua assenza mi pesa ogni giorno da 15 anni a questa parte.
    Voglio ricordare che ha vissuto il proprio amore per la musica in maniera totale, con devozione e sacrificio per quanto gli fu concesso dalle proprie condizioni, che è stata una persona caratterizzata da una bontà ed un’intelligenza fuori dal comune e che cercò con ogni mezzo a sua disposizione, e con una dignità incredibile, di affrontare le difficoltà comportate da una malattia fortemente invalidante come la schizofrenia ereditaria ( l’ereditò infatti dal padre).
    Purtroppo la sua professione lo espose anche alle insidie della cocaina e dell’alcool, che assumeva come ultima risorsa per trovare sollievo e conforto dalle sofferenze psicofisiche causate da questa malattia infame.
    Cosa ancora più importante, non ha mai nutrito astio o risentimento nei confronti di Michael Weikath per la decisione di estrometterlo una volta per sempre dalla band.
    Era una persona sola al mondo e, a parte un fratello, non aveva altri parenti in vita … quindi gli Helloween erano tutto ciò che aveva. Fine della sua carriera=fine della sua vita.
    Miss Penny Lane

  2. Miss Penny, il “musicalmente parlando” è perchè, purtroppo per me, non so nulla di lui tranne quel poco che ho letto e mi dici anche tu (ho trovato anche io in rete la sua storia così come la sappiamo entrambi)
    Ingo è una figura che c’è sempre stata nella mia vita musicale. Quando ho iniziato ad ascoltare gli Helloween e suonavo la batteria doppio pedale, io desideravo essere lui, desideravo che lui potesse vedermi e guidarmi. Per me Ingo è questo, il mio modello e la mia guida in uno specifico contesto, quello musicale. Per quanto riguarda la sfortuna della malattia ereditaria, io posso solo provare ad immagine la solitudine e la sua condizione dopo la dipartita di Hansen, la crisi, le droghe, gli abusi di alcool ed infine il suicidio. Questo per me non toglie l’importanza che ha Ingo nel mio cuore ed ha avuto nella mia crescita (soprattutto quella musicale).L’ho visto suonare, ed è stato spettacolare. Ingo è il mio eroe, nonostante il resto.

  3. Spettacolare.Hai proprio ragione. Devo ammettere che si “sente” da come ne scrivi che devi averlo ammirato davvero molto e mi sbagliavo perchè pensavo che lo considerassi solo un ottimo musicista ma un pessimo esempio di “modus vivendi”. Scusami, sbagliavo!
    Io ho trascorso tutta una vita a parlare con qualsiasi persona lo avesse conosciuto ( roadies e perfino qualche “collega” del quale ometterò il nome per una questione di privacy)per ricostruire dettaglio per dettaglio la sua breve vita al fine di comprenderne a fondo la morte, perchè purtroppo non ho mai avuto il privilegio di incontrarlo o di assistere in prima persona ai miracoli che operava dietro alle pelli della sua batteria.
    Tutto ciò che mi rimane di lui, dvd in bootleg ed una manciata di scatti fotografici, è un elastico per capelli … un pò poco, ma in quel piccolo oggetto è ancora racchiusa tutta la sua splendida essenza e l’aura di una persona che ha amato tanto la vita, anche se da questa non fu adeguatamente ricambiato.
    Love&Peace!
    Miss Penny

  4. Sono stata certamente troppo lesta nel giudizio, pertanto ti porgo le mie scuse.
    A giudicare dalle bellissime parole che gli hai dedicato, si vede lontano un miglio che lo ammiravi alla follia.
    Hai ragione, Ingo era spettacolare!
    Ho trascorso tutta una vita a parlare con chiunque l’avesse conosciuto e che fosse inevitabilmente rimasto colpito e contagiato dai suoi modi gentili e dal suo sorriso incredibile, dai roadies per arrivare fino ad alcuni “colleghi” ( dei quali ometterò i nomi per rispetto della privacy) cercando di ricostruire il più possibile la sua breve e triste vita al fine di comprenderne meglio la morte e certe faccende mi hanno lasciato il groppo in gola e tanta, tanta sofferenza da smaltire.
    Tutto ciò che mi resta di lui, a parte dei dvd bootleg e qualche scatto fotografico, è un elastico per capelli … un piccolo oggetto apparentemente insignificante, ma che racchiude ancora un pò della sua stupenda essenza di essere umano.
    Per favore, potresti postare qualche sua foto, se ne hai? Mi racconteresti che cosa ricordi ancora della sera in cui l’hai visto suonare?
    Ti ringrazio dal profondo del cuore.
    Peace&Love,
    Miss Penny Lane

  5. ho postato due volte la stessa risposta perchè non riuscivo ad inserirla causa computer che si pianta ad ogni piè sospinto.
    Sorry 4 that!
    Tieni buona la seconda, tanto fa uguale!
    Merci,
    Miss Penny

  6. Sarebbe stato carino chiedere il permesso per postare la foto, ma letto il dolce articolo non fa niente. Sei una delle poche persone in italia che scrive sulla morte di Ingo come la sua vera causa, la Schizofrenia, e non per droga o stronzate varie.

    Saluti e grazie per le belle parole e bel memorial,
    Deborah Schwichtenberg

  7. Deborah, chiedo venia ma non ricordo dove l’ho trovata quella foto (immagino quella della tomba, e vero?).
    Se mi dai un link dell’originale, aggiungo subito un riferimento al tuo sito 🙂

    Ingo è una figura importante nella mia crescita musicale. Lo è ancora e sempre lo sarà. Il suo problema è stata la malattia, da cui poi sono partite una serie di cause, tra cui alcool e droga, che ne hanno portato la distruzione. Grazie per il tuo commento che apprezzo molto. davvero. rock’on.

  8. Ciao Deborah, INGO ha sempre rifiutato l’idea di droga e alcool, hai ragione tu, la causa è stata la schizofrenie e niente più, ancora oggi ho un groppo in gola perchè INGO non è più con noi, questo me lo porterò per tutta la vita. Ho varie foto di INGO e son sicuro che lui è sempre vicino a me. Mi dispiace tantissimo Deborah, prego sempre per INGO e un giorno lo incontrerò…

  9. Ciao Sym,
    Ingo purtroppo faceva uso di droga (hashish e cocaina) e alcol a fiumi, da come mi viene raccontato e confermato da qualche membro della band, Ingo ne faceva uso per non sentire gli effetti della malattia… quali:perdite di memoria, l’essere assente mentalmente, arrabbiarsi più del solito e vedere strane figure immaginarie. Non so come, ma tutto quell’imbottirsi di schifezze lo faceva sembrare normale e star bene (figuriamoci quanto era grosso il dolore della malattia!). Ha iniziato nel 1989 a farne uso,ed era già schizofrenico senza saperlo.. e 2 anni dopo già si vede anche dalle foto che ne stava abusando troppo, so qualche racconto che mi hanno raccontato 3 membri della band che fanno scendere le lacrime… ma credo che l’unica cosa che conta ora non è più pensare alle cose brutte che può aver fatto o usato, ma ricordarlo per il gran simpaticone e sempre sorridente che era…
    Saluti dalla Sardegna,
    Deborah

  10. Ciao Deborah, anch’io vivo in Sardegna Iglesias, ti chiedo troppo se mi racconti ciò che ti dissero i 3 membri della band? Penso che se Kiske nn avesse fatto il cretino, kai sarebbe ancora negli helloween e ingo sarebbe ancora in vita, xkè forse la band era un suo punto di riferimento. Nn perdonerò mai kiske. Ciao Deborah…

  11. Mi sa che sei totalmente fuori strada… Kai è andato via perchè voleva formare un gruppo suo, aveva altri progetti e c’era qualcun’altro che metteva zizzania. Kiske e Kai hanno avuto qualche battibecco ma non è sicuramente stato causa di rottura tra i due.
    Ingo non sarebbe stato in vita lo stesso, xkè quella malattia (se non curata, e lui non voleva curarla perchè pensava di non esserne affetto. Tipico da malato di schizofrenia) l’avrebbe portato alla fine lo stesso, Helloween o non Helloween. Sulla sua famiglia non posso dire nulla perchè c’è la privacy. Non sai per quanto tempo Ingo abbia vissuto da solo dopo l’uscita dalla band, senza cure e con tanta droga. Tutti i membri della band hanno cercato di stargli vicino, ma lui era ostinato a non seguire nessuna cura (una l’aveva iniziata e poi mollata li in un angolo), Kiske in particolare non so quanti discorsi gli abbia fatto sul fatto di andare a curarsi ma lui testardo non ha seguito una parola.
    Certo è facile prendersela cn la band, anche io non sopportavo questa cosa e li ho odiati per questo, ma senza sapere le cose e la verità. Ho parlato quasi con tutti… Weikath, Roland, Kiske, qualche parola con Kai, e tutti alla fine arrivano alla stessa cosa. Non posso dirti cosa mi dissero (e dicono) perchè c’è in mezzo la nascita,la crescita, la vita, la morte ed il ricordo di una persona che ora non c’è più,oltre che il giuramento di tenermele per me, sono cose molto brutte e tristi che se non si sanno è meglio, qualche volta, rimanere in silenzio senza dire nulla.
    Io stessa qualche volta rimpiango di aver voluto sapere di più, xkè ricordavo Ingo come nelle foto sorridente e felice, mentre ora che di lui so quasi tutto, ogni volta che ci penso e rileggo le lunghe conversazioni con i ragazzi, non riesco mai a fermare le lacrime per il mio idolo scomparso.

    Un consiglio… guarda le sue foto e sorridi… è quello che serve e basta anche per lui per essere felice ora, perchè la tristezza non fa altro che continuare ad intrappolarlo qui dove non è più il suo posto e non lo fa andare via. Prendimi in parola su quest’ultima frase…

    Ciao..
    Deborah

  12. Ok Deborah, io ho scritto quello, l’ho letto nei giornali, quindi ciò che ho scritto è solo xkè l’ho letto, penso che qualche rivista ce l’ho ancora a casa da qualche parte. Sxo che Ingo sia felice lassù e ti prometto che ascolterò da questo istante il tuo consiglio.
    Ciao a presto Deborah…

  13. Non so se sono apparsi i miei post .spero di si …domani mi collego e guardo se ci sono …se non li trovo li riscrivo anche se non mi ricorderò tutto quello che bo scritto ,ho scritto un romanzo

  14. mmm questo è stato pubblicato ,forse gli altri no prchè erano molto lunghi.domani prometto di pubblicarli.

  15. Ingo…. cosa ha significato per me quest’uomo! non si può neanche immaginare…

  16. Non sono un batterista ma un chitarrista. Degli Halloween ancora adesso presto attenzione alla batteria e alla voce di Kiskie. “Rise and Fall” è caratterizzata dal modo di suonare di Mr Smile (che Dio lo benedica!), senza quella ritmica non sarebbe stata uguale. Ho fatto solo un esempio per tutti. Potenza, classe, stile persone, gusto e innovazione erano il suo drumming. Che aggiungere?
    Faccio una domanda aperta: Ingo usava 2 casse o il doppio pedale? In “rise ad fall” (appunto) sembra di sentire i colpi di doppia cassa leggermente pampottate come se fossero 2. Qualcuno invece scrive che usava il doppio pedale.

  17. l’ho visto suonare a Milano negli anni 90 con una doppia cassa. Sinceramente, con la sua tecnica e la disponibilità di attrezzature, mi risulta difficile credere che sia solo doppio pedale (la massimo per esigenze di spazio).

  18. Anch’io l’ho visto a Milano nel tour di “Pink Bubbles Go Ape”. Ricordo che aveva la doppia cassa. Ho scritto questa domanda perchè in una foto pubblicata alcune ore fa sulla Sua pagina di Facebook c’è una batteria di Ingo addirittura con un pedale solo, cosa molto strana…
    Cmq Grazie per questa pagina e le notizie che ho scoperto.

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