8 anni e poi…

A volte mi stupisco ancora, e non sempre mi piace.
Da 8 anni ho un cliente, anzi, è più corretto dire che per 8 anni ho avuto un cliente.
Questo non era un un cliente di quelli che ti fa pagare gli stipendi, al massimo ci paghi alcune bollette dell’ufficio.
In questi 8 anni abbiamo ascoltato i suoi bisogni, capito le sue necessità, risposto alle telefonate e alle mail ogni singolo giorno dell’anno, anche durante le ferie di natale, dandogli sempre una risposta puntuale e risolutiva e non ha mai avuto un disservizio da noi.
Lo abbiamo curato e gli abbiamo dato un prodotto di cui non potesse mai lamentarsi.
Ho costruito un’azienda su questi principi, di correttezza e serietà.
Poi arriva una mail in cui disdice i nostri servizi, senza motivazione.
La prima cosa che faccio è chiamarlo al telefono per capire.
E qui capisco perchè andiamo a rotoli.
Il nuovo fidanzato della figlia lavora in una società che da anche alcuni dei nostri servizi.
Per non fare un torto alla figlia, si è sentito in obbligo di mandarci a quel paese, ridacchiando al telefono come se avrei dovuto capire la frase “nulla di personale, ma è il fidanzato di mia figlia”.
No, non la capisco, non fa parte del mio modo di fare business. Non si premia più la serietà, gli 8 anni di rapporto cliente/fornitore in cui hai dato la massima qualità e disponibilità. Si premiano i rapporti di parentela, figli, nipoti e cugggggini (come dice Elio).
E’ sbagliato questo modo, e si sa poi come vanno a finire quelle cose.