Giorno 1 – Ricominciare

Oggi è il giorno 1.

Sono tornato a casa dopo l’incidente. Il suv è distrutto. Io sono vivo.

In questi giorni di stop forzato per recuperare le forze dopo l’impatto, ho fatto il consuntivo del 2014: un anno che ricorderò, nel bene e nel male.

A parte alcuni successi professionali e personali di cui sono molto fiero, nel mio 2014 c’è stato un cancro che si è divorato una vita di 37 anni. Non c’è niente di più doloroso e triste che vedere dei genitori, fratelli e sorelle seppellire una giovane vita in quel modo.

Guardo indietro nel 2014, e in certi momenti vedo l’egoismo di alcune persone, sia in termini emotivi sia in termini di disponibilità. Non mi sono mai tirato indietro davanti a situazioni difficili, non accetto gesti di vigliaccheria, di indifferenza e sono sempre pronto a fare il primo passo quando qualcuno mi chiede aiuto. Quando è capitato a me, di chiedere aiuto o un incontro/confronto (anche se fosse stato difficile), dall’altra parte c’è stato il vuoto, l’odio, il disprezzo, la fuga, il silenzio. La vigliaccheria è la forma umana più deplorevole. Io insegno ai miei figli a guardare in faccia i problemi, ad affrontarli, a risolverli, costi quel costi. Provo dispiacere per chi mi ha usato solo per opportunismo (o egoismo), incapaci di stare in piedi a testa alta quando ero io a chiedere un aiuto.

Devo ricominciare da zero ora. Guardare in faccia la morte lascia un segno. Nei pochi secondi in cui stavo scivolando nel dirupo, l’ho sentita la morte. Non ho visto la mia vita passarmi davanti, ho solo sentito una gran voglia di vivere e di fare il possibile per non lasciarci la pelle. Quando sono saltato giù dalla macchina, aggrappandomi a ciò che trovato, scivolando nella neve insieme alla macchina con il rischio che mi schiacciasse, ho sentito solo un’enorme forza interna che mi ha fatto tenere stretto fino ad uscirne. I graffi e i tagli per i vetri esplosi, il dolore e le costole incrinate guariranno con il tempo. A me resta solo l’esperienza peggiore della mia vita.

Devo ricominciare da zero ora. Il sonno è un lusso che sto ricominciando a riconoscere. Ogni notte è come rivivere quei momenti di terrore. L’elaborazione di quanto successo è un processo impegnativo che richiede forza e determinazione.

Tornare a correre sarà il primo vero test di forza e resistenza. Il dolore fisico si gestisce, si sopporta. Il dolore passa.

Ora mi rendo conto di cosa sia la sopravvivenza, la voglia di vivere.

Ora mi rendo conto di quanto abbia ancora da fare.

Non ho paura della morte, semplicemente non sono ancora pronto. Oggi ricomincio.