Cosa mi è piaciuto del 85° Salone dell’Automobile di Ginevra

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Cosa mi è piaciuto del 85 Salone dell’Automobile di Ginevra

(le top car più gettonate)

  • la Ferrari 488. Bella in modo assurdo, nella sua livrea rossa riesce a farti incantare ad ogni sguardo.
  • la Pagani Huayra. forse la più belle di tutte le top car presenti. Potente, possente, tecnologica, un sogno. La mia preferita.
  • la Bugatti Veiron. La potenza, da far girare la testa, anche se l’ho vista e toccata con mano già altre volte.
  • la Zenvo ST1. Sconosciuta a me, nel suo verde elettrico mi ha fatto incantare. Amore a prima vista direi.
  • la Lamborghini Aventador. da tradire tutte le altre per lei.
  • la nuovissima Austin Martin Vulcan, invece, vista da lontano (troppa gente), mi ha lasciato un pò indifferente. Ci saranno altre occasioni per capirla e conoscerla.

Donne e motori, un paradigma che sa di indissolubile, come se la prima fosse un estensione della seconda, come se una macchina non possa essere bella di suo senza una bella donna al suo fianco.
Invece qui a Ginevra, mi è piaciuta la sobrietà con cui il più classico dei paradigmi maschili si sia dissolto nella sola esposizione di curve in fibra di carbonio ed alluminio, mentre le curve più femminili hanno lavorato alla pari degli uomini nello staff di supporto ai clienti, assistendo con professionalità e cortesia gli ospiti interessati ad avere preventivi, dettagli e specifiche sulle automobili.
Visto che trovo abbastanza maschilista, ed anche un pò avvilente, quelle pose in cui la donna si addobba come un alberello di natale per compiacere chissà cosa o chi, mi ha fatto molto piacere vedere che solo un paio di stand in tutto il salone, hanno fatto ricorso ancora alla modella in minigonna, pushup e tacco alto seduta in posa per mostrare gambe lunghe e sexy. Per il resto invece le macchine erano l’unico vero oggetto dell’esposizione.

Cosa mi ha sorpreso:

  • la quantità di gente al salone. Nella zona delle top car, si sono create addensamenti di gente tanto da star ammassati uno sull’altro, come ad un concerto di Katy Perry.
  • la quantità di case automobilistiche presenti (un paio mai sentite, soprattutto nel settore top car e concept)
  • l’esercito di persone il cui compito, armati di piumini, spray e stracci, è quello di lucidare,
    spolverare e togliere macchie ed impronte dalle macchine cercando di tenerle sempre al meglio della loro lucentezza.
    Una fatica incredibile, vista la possibilità per il pubblico, di salire e toccare i modelli esposti. Complimenti.
  • per le case più mainstream, la possibilità di sedersi, spingere pulsanti, aprire e chiudere portiere, bauli, giocare con le macchine, per ogni marchio, senza limiti
  • mi aspettavo qualche prova motore per sentire il rombo delle top car, ma mi rendo conto che era solo un desiderio da bambino un pò cresciuto. Cose da maschi, insomma.
  • il basso prezzo di ingresso al Salone. Per assurdo, costa di più un biglietto del treno Losanna-Ginevra che il biglietto del Salone.

 

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